Dal mio punto di vista le scelte migliori sono sempre semplicità ed onestà.
👉Meglio dare un comando diretto, piuttosto che articolare un discorso in “politichese” di cui, alla fine, non hai capito neppure tu cosa volevi dire.
👉Evita le frasi fatte tipo: “cosa vuoi che sia”, “vedrai che passa”, perché stai sminuendo le sue emozioni. Se una situazione gli sta facendo male non sottovalutarlo, ma guidalo piano, piano ad uscire da quello stato d’animo e cambiare atteggiamento.
👉Ci sono dei vocaboli tanto piccoli quanto pericolosi. Sono tutti i ma, però, no, mai, forse, impossibile, oppure i verbi come cercare, provare, tentare. Dai a tuo figlio il permesso di sperimentare, di sbagliare, di rifare e quindi di riuscire.
Se ti arrendi tu per primo come può lui crederci?
Qualche esempio?
Tu non capisci niente!
➡️ Mi spiego meglio.
Lo faccio io perché tu non sei capace!
➡️ Ti faccio vedere come si fa, così dopo lo fai tu.
Ti sei dimenticato di fare quello che ti ho detto, vero?
➡️ Mi hai preso quello che ti avevo chiesto?
Stai dicendo delle stupidaggini!
➡️ Ho ascoltato con attenzione quello che dici, e ti propongo anche il mio punto di vista …
Non finisci mai i tuoi compiti in tempo!
➡️ Organizziamoci in modo da finire il lavoro entro ….
Che ne dici? Ci alleniamo a migliorare i nostro vocabolario?
Nei prossimi giorni analizza il tuo modo di parlare in famiglia, in classe, in palestra, con gli amici. Ascoltati e chiediti: “Se qualcuno si rivolgesse a me in questo modo, come reagirei? Che sensazioni avrei? Mi farebbe piacere?”
Se la risposta è negativa, allora trova un vocabolario più efficace ed allenati al cambiamento!
Foto di Seth Globepainter