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Il Gabbiano Jonathan Livingstone

PREADOLESCENZA

Articolo di
Carla Favazza

Il Gabbiano Jonathan Livingstone

PREADOLESCENZA

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Ho ripreso in mano ieri questo libro, che avrò letto tipo alle medie!
La mia libreria è una fonte inesauribile, conserva libri e me li riconsegna ogni tanto, a mia insaputa, appaiono davanti a me, e “stranamente” quando mi fa proprio bene rileggerli o rivedere alcuni passaggi. 
 
Il Gabbiano di Richard Bach è una favola che, come tante altre, può essere letta a livelli diversi.
E’ una lettura lenta, riflessiva, adatta ai momenti di cambiamento, come ad esempio l’adolescenza.
 
Riprendo alcune frasi:
 
“Se proprio vuoi studiare, studia la pappatoria e il modo di procurartela!”
“‘Sta faccenda del volo è bella e buona, ma mica puoi sfamarti con una planata, dico bene?” “Non scordarti, figliolo, che si vola per mangiare.”
“Per la maggior parte dei gabbiani volare non conta, conta mangiare.”
 
Ecco, questi messaggi sono spesso quelli che sentiamo dire anche da chi ci vuole bene e sono certa lo fa per proteggerci dalle burrasche e dai dolori.

Ma davvero vogliamo per noi e per i nostri ragazzi una vita grigia e prestabilita, dove oggi è uguale a ieri, e domani uguale ad oggi?
 
Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima, e avrai anche là le stesse limitazioni che hai qui.
 
Davvero vogliamo un mondo che si perpetua cinicamente?
Dove sta il senso?
Dove sta il coraggio?
Dove sta la fiducia di costruire e realizzare un sogno?

Chiediamo sempre ai ragazzi di fare del loro meglio, di seguire le regole, e va bene eh! Dovremmo anche dare loro la motivazione per farlo! Non credo che fare fatica “a gratis” piaccia a qualcuno, vero?
 
E già che ci siamo, anziché condizionare i ragazzi con i nostri “perchè”, sarebbe utile aiutarli a trovare i loro! 
E soprattutto dovremmo credere ai nostri figli, quando ci raccontano dei loro sogni, delle colonne d’Ercole da superare: possiamo incoraggiarli e, magari, ricordarci dei nostri sogni e decidere, una volta per tutte, di renderli realtà.
 
La testa china sul lavoro, lavorare per mangiare … è troppo poco per la nostra anima, non credi?

E, proprio come Jon, alle volte i nostri sogni ci chiedono di fare fatica, di fare scelte complicate e difficili, e ci ammacchiamo un po’ le ali.

Questo intendo: non rifuggire la fatica, ma attribuirle un significato, darle uno scopo.

Noi ed i nostri ragazzi viviamo in un’epoca privilegiata: abbiamo tutto quello che ci serve, spesso senza neppure uscire di casa. 
Alle volte questa comodità ci rende pigri, smettiamo di volare, perché tanto il pesce lo troviamo già pronto, sfilettato e cucinato. 
E magari ha anche un buon sapore. 
 
Ed impariamo a costruirci da soli gabbie d’oro in cui stare al sicuro, scordando la nostra natura.
 
“Ed egli imparò a volare, e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare.
Scoprì che erano la noia e la paura e la rabbia a rendere così breve la vita di un gabbiano.”
 
Allora oggi ho una chiamata all’azione:
 
  1. cerca nella tua libreria questo libro e rileggilo;
  2. se non ce l’hai … vai a compralo! ma vai davvero , fisicamente in libreria (sarà come iniziare ad allenare le tue ali);
  3. leggilo e segna i passaggi che ti colpiscono di più;
  4. scrivi su un quaderno i tuoi pensieri;
  5. realizza uno di quei “voli” che hai lasciato da parte;
  6. regala una copia del libro a tuo figlio adolescente e poi commentatelo insieme;
  7. leggi questo libro con il tuo bimbo più piccolo ed ascolta che cosa ti dice!
 
PS: Esiste anche la versione film, ma mica puoi sottolineare le parole! 
Al prossimo articolo. 
Vi amiamo un bel po’.
E amiamo i vostri figli.
Picture of di Carla Favazza

di Carla Favazza

Ho vissuto tanti errori dell’adolescenza, alla ricerca del mio equilibrio e oggi voglio essere uno strumento d'aiuto per le famiglie.

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Reparto di Pediatria, ospedale di Verona.
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Non amo usare giocattoli veri e propri.
Amo proporre ai ragazzi di usare la fantasia, di inventare cose, di costruire storie, di usare ciò che porto nella mia borsa magica: carta, forbici, colla.

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La società è cambiata rispetto a qualche decennio fa e cambia velocemente ogni giorno.

Non esiste più la struttura del passato, la famiglia patriarcale o la piccola comunità in cui tutti si conoscevano ha assunto nuove caratteristiche.

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