“Soltanto gli esseri intelligenti provano noia.”
Giacomo Leopardi
Parto da qui, citando il poeta, per iniziare a conversare un po’ tra noi Marinai del sentimento della NOIA.
E quindi si è già capito in che direzione andiamo, vero?
Quando i bambini e ragazzi si stanno annoiando … siate felici!
La loro intelligenza sta già escogitando il modo per saltar fuori da quella situazione.
Cito dal vocabolario:
E già nella definizione trovo la soluzione: se è un malessere interiore è qualcosa di soggettivo, che dipende da noi, è sotto la nostra responsabilità e quindi è anche in nostro potere cambiare!
Permettere a bambini e ragazzi di annoiarsi è un atto d’amore nei loro confronti ed è anche educativo (magari ve lo spiego meglio nelle prossime puntate).
Quand’è che proviamo noia (vale anche per gli adulti )?
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Quando le azioni sono ripetitive e ci sembra di girare nella ruota del criceto.
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Quando il diagramma delle nostre emozioni è piatto.
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Quando mancano stupore, divertimento, curiosità, meraviglia, orgoglio.
Si dice che questa emozione sia frutto dei tempi moderni, nel passato non c’era tempo per annoiarsi, dato che la vita del volgo era oberata dal faticoso lavoro manuale prolungato per ore ed ore.
“GRAZIE AL CIELO UN PO’ DI GNENTE!”
ci lamentiamo e spaventiamo dall’improvviso vuoto cosmico delle nostre vite.